Il potere della contemplazione Siddha Yoga
Estratti dalla prima lezione: la contemplazione Siddha Yoga in cinque parti
Lo scopo di questo anno di studio è acquisire pratica e abilità nella contemplazione, tanto da:
- accedere al Sé, al Cuore interiore, con una maggiore facilità;
- approfondire le pratiche e la comprensione spirituale;
- armonizzare i pensieri, le parole e le azioni alla saggezza del Sé; e
- comprendere le parole del Guru e le Scritture con una maggiore chiarezza, illuminati dal Cuore, il Sé di ogni cosa.
Ho avuto l’ispirazione di imparare la contemplazione perché, quattordici anni fa, ho sentito Gurumayi dire che la contemplazione è essenziale per progredire nella sadhana. Tale affermazione ha catturato il mio interesse perché, come è naturale, desideravo progredire nella sadhana. Nel giro di pochi giorni, ho iniziato a praticare la contemplazione così come mi era stata insegnata nei corsi di Siddha Yoga. I metodi di contemplazione di cui vi renderò partecipi in questo corso sono i metodi di contemplazione Siddha Yoga, risultato di anni di sviluppo, insegnamenti e conseguenti apprendimenti da parte degli insegnanti di Siddha Yoga sotto la guida di Gurumayi.
La contemplazione Siddha Yoga non è lo stesso che pensare a qualcosa.
La parola contemplazione viene spesso usata in modo colloquiale col significato di “pensare”, o talora addirittura di “meditare”; tuttavia, la contemplazione Siddha Yoga, che è una pratica spirituale, è ben distinta da entrambe queste azioni. Il pensiero avviene a livello della mente individuale, la meditazione si concentra sul Cuore universale, il Sé di tutti. La contemplazione è il ponte che unisce questi due aspetti, il Sé universale e la comprensione della mente.
Così come si scopre il mondo fisico indagando, anche il mondo interiore si apre a colui che indaga andando oltre le abitudini di pensiero impresse nella mente. Il filosofo greco Socrate è ancora ricordato per i suoi incredibili contributi alla filosofia e alla tradizione intellettuale occidentali, non perché abbia tenuto sermoni brillanti o scritto libri profondi, ma piuttosto perché cercò la verità facendo domande penetranti. Da millenni, la tradizione spirituale indiana onora il ruolo delle domande lungo il sentiero spirituale. La Guru Gita è la risposta generosa del Signore Shiva alle domande di Parvati, e la Bhagavad Gita è un dialogo dinamico tra il discepolo Arjuna che pone domande e il suo Guru, il Signore Krishna.